Molto più comune di quanto si creda, il problema dell’intestino pigro riguarda ben tredici milioni di italiani e può incidere notevolmente sulla qualità della vita.
Nella maggior parte dei casi, la stitichezza o stipsi - ossia la difficoltà di evacuazione fecale - non è determinata da una condizione specifica quanto piuttosto da un insieme di fattori quali stress, cattive abitudini alimentari e sedentarietà; ciò rende più difficile stabilirne la causa esatta.
Ma quand’ è che si comincia a parlare di stitichezza? Quando la frequenza dell’evacuazione è inferiore a tre volte alla settimana, in aggiunta ad eventuali sintomi quali dolori addominali, meteorismo, gonfiore, difficoltà a espellere le feci dure e disidratate, senso di evacuazione incompleta e necessità di ricorrere a manovre manuali per favorirne l’espulsione.
Non esistono ad oggi delle precise indicazioni terapeutiche per contrastare il problema, ad esclusione dell’ assunzione di lassativi che, come è noto, fungono da soluzione temporanea e non devono costituire la regola; tuttavia, aumentare il consumo quotidiano di fibre alimentari (contenute in special modo in verdura - cotta e cruda – così come nella frutta, nei legumi, nei cereali integrali) può favorire molto il transito intestinale.
Una grossa mano in tal senso ci arriva dallo yoga e da una specifica sequenza di asana utili a riequilibrare l’intero organismo, a partire dall’esercizio Nauli che, effettuato la mattina di ogni giorno, regola il corpo nel suo bioritmo naturale.
Le posizioni di torsione, inoltre, aiutano a massaggiare e svegliare gli organi interni, sempre facendo attenzione a seguire l’anatomia dell’intestino effettuando verso destra la prima torsione per stimolare il colon ascendente e poi la torsione a sinistra per massaggiare il colon discendente.
Per maggiori istruzioni e per risolvere questo ed altri piccoli fastidi, venite a trovarci negli studi de La Grande Onda a Città di Castello.